E’ orami consolidato tra gli antropologi che lo sciamanesimo sia una pratica che perdura da decina di migliaia di anni, in tutte le parti del mondo.

Dal punto di vista delle ricerche archeologiche vere e proprie delle pratiche sciamaniche antiche è rimasto molto poco. Come abbiamo potuto assistere in questi ultimi secoli, la prima cosa che viene fatta quando si conquista un popolo è di cancellare la cultura e soprattutto le pratiche spirituali. A differenza dei manufatti antichi, queste, nelle culture che non possiedono la scrittura, vanno quindi rapidamente perdute.

Recentemente è successo con i Nativi Americani, colonizzati nel XIX secolo, dove c’è stata una totale cancellazione culturale di tutte le loro pratiche spirituali, quel poco che è rimasto è dovuto al lavoro di alcuni etnografi che, sfidando le opinioni comuni del tempo, hanno creduto nel valore di ciò che si stava perdendo. L’annichilazione culturale è definitiva quando viene persa anche la lingua.

Alla fine del XX secolo, Michael Harner, nella sua lunga esperienza come antropologo, ha collaborato con alcune tribù di Nativi Americani per ricostruire le loro radici spirituali.

Poiché la memoria storica era andata completamente perduta, l’unico mondo per ritrovare le pratiche, le cerimonie, i riti passati è stato quello di attingere alle loro fonti spirituali.

Attraverso il viaggio sciamanico è infatti possibile incontrare i propri Maestri Spirituali d Animali di Potere. In altre parole Michael Harner ha visto che è possibile ricevere informazioni rilevanti e significative interpellando direttamente questi Spiriti, che sono l’unico canale di collegamento con le radici spirituali.

L’Archeo-Sciamanesimo quindi utilizza il contatto diretto con spiriti compassionevoli del passato per ricevere informazioni, cerimonie, pratiche sciamaniche e spirituali che si effettuavano nel passato.

Oltre al viaggio sciamanico è possibile utilizzare altri metodi per ricevere informazioni.

Quello che il nostro Centro propone è il lavoro in loco, nei siti archeologici o comunque dove sono vissuti i propri antenati, e lavorare per ricevere informazioni dirette dagli spiriti che vi hanno abitato. Abbiamo accennato al Viaggio Sciamanico, ma le informazioni si possono ricevere anche nei sogni, soprattutto se è possibile dormire in loco, oppure attraverso la psicocinesi.

I dati che si possono ricevere sono molteplici, e lavorando in gruppo è possibile anche ricostruire e fare rivivere delle vere e proprie cerimonie praticate dagli antenati.

Tutto questo di solito non ha una valenza archeologica in termini scientifici, ma dal punto di vista culturale invece si possono trovare riscontri, coincidenze, informazioni che sono molto significative, di insegnamento e d’ispirazione per la nostra vita.

Il lavoro sciamanico nei siti archeologici è anche un modo per ritrovare le proprie radici, per onorare la terra in cui si vive e comprendere la nostra vera storia, che quasi mai coincide con quella letta sui libri.

Le conoscenze accumulate nel corso dei millenni non svaniscono, rimangono tali e quali nella dimensione spirituale, e le pratiche sciamaniche rendono possibile l’accesso diretto a questa dimensione.

L’Archeo-Sciamanesimo deve però essere portato avanti conoscendo anche i rischi ed i pericoli che si possono incontrare attraverso la connessione con gli episodi dolorosi del passato. Per questo motivo deve essere portato avanti da coloro che hanno una solida esperienza nel campo sciamanico, sanno come gestire le anime di defunti e gli spiriti erranti.

Un esempio di questo lavoro di archeo-sciamanesimo lo si può trovare a questo link, che riguarda il sito archeologico dove ha sede in Centro Studi per lo Sciamanesimo. Il luogo è anche stato oggetto di studio da un team molto numeroso di archeologi per circa un anno.

Ciò che è emerso dal lavoro spirituale fatto da diversi gruppi di praticanti sciamanici, per più di dieci anni, è qualche cosa di veramente ricco, sorprendente e di grande valore spirituale.

(nell'immagine: calendario di pietra, risalente a qualche migliaio di anni, Sicilia, Gela)