di Nello Ceccon

Ci sono due condizioni che definiscono se una persona è viva oppure no, sono il respiro ed il battito cardiaco. La nostra vita è continuamente accompagnata da queste due attività. Possiamo andare oltre a questa semplice constatazione e liberamente associare il respiro ed il battito del cuore alla nostra anima, quell’aspetto in noi invisibile che è sempre presente quando siamo in vita. La nostra anima è associata e profondamente connessa con il nostro respiro e battito del cuore. Quello che viene chiamato il “soffio della vita” è l’insieme dell’atto della respirazione con la presenza dell’anima che permette anche al cuore di battere.

Per questo, il modo con cui andiamo a respirare, la qualità del respiro, va ad influenzare notevolmente la forma con cui la nostra anima si sente viva, presente ed accolta nella vita.

Un respiro corto, superficiale, non permette all’anima di manifestarsi nel pieno delle sue potenzialità, come del resto un respiro troppo rapido va ad inebriare la nostra anima. L’attacco di panico, che con il senso di soffocamento blocca il respiro, è una chiara indicazione che l’anima vuole andarsene.

Oltre a questo il respiro può essere associato alla nostra attività mentale, ovvero ai ricordi e alle manifestazioni interiori o emozioni della nostra anima.

Ogni volta che respiriamo siamo in comunicazione con la nostra anima.

Ci possiamo perciò chiedere che tipo di messaggio vogliamo dare alla nostra anima?

Oltre al respiro, qui subentra anche l’attività del cuore, connesso in maniera sottile alle nostre emozioni, alla nostra parte più intuitiva, istintiva ed emotiva.

L’insieme del respiro con il battito accompagna e perciò traccia tutto il corso della nostra vita.

Diventa naturale chiedersi se è possibile attraverso la consapevolezza del respiro alimentare la nostra vita in modo sano ed equilibrato.

Si può andare anche più in profondità e chiedersi se è possibile attraverso la consapevolezza della respirazione riparare i dolori, le emozioni e ricordi tossici che abbiamo vissuto nella nostra vita. Infatti la nostra anima è piena dei ricordi del passato che a loro volta vanno ad influenzare, fino a determinare, la qualità del respiro e del battito cardiaco. Questo va a spiegare presumibilmente la natura dell’ansia, degli attacchi di panico e perfino di alcune malattie del cuore.

Molte tradizioni spirituali e molti studi attuali ci dicono che è possibile attraverso l’armonizzazione del respiro e del battito del cuore neutralizzare tutte i ricordi, emozioni e dolori che intossicano la nostra vita.

Sappiamo che c’è una profonda correlazione tra il respiro ed il battito del cuore, le due cose vanno sempre insieme. Nelle pratiche di rianimazione si lavora contemporaneamente o quasi su queste due funzioni vitali, attraverso la respirazione forzata e lo stimolo meccanico/elettrico del battito cardiaco. Per quello che avevamo detto prima possiamo interpretare la rianimazione un invito, quasi forzato, all’anima di ritornare nel corpo.

Analogamente possiamo comunicare e inviare messaggi rassicuranti alla nostra anima agendo sul modo con cui stiamo respirando ed inviando emozioni specifiche al nostro cuore. Il cuore, attraverso il sistema un sistema neuronale ed ormonale molto complesso è in diretto collegamento con le parti del cervello associabili alle emozioni, reagisce in maniera molto diretta alle emozioni che vengono sperimentate, alterandone la qualità, il cuore batte con onde più armoniose e “coerenti” nel caso di emozioni positive, più irregolari e disfunzionali in caso di emozioni negative.

Per fare tutto questo quasi ogni tradizione spirituale ha trovato una sua modalità di interagire attraverso tali due azioni: il respiro e le emozioni rivolte al cuore.

Prendiamo ad esempio alcuni pranayama nello yoga, il respiro Ha delle Hawaii ed il respiro spazzante della ricapitolazione di Carlos Castaneda. Ognuno di questi ha un diverso approccio formale al respiro, ma in definitiva lavorano tutti a livello sottile sulla nostra anima.

Il respiro insieme al battito cardiaco è uno dei ponti, se non la vera e propria manifestazione, che unisce l’individuo con la propria anima.

Vogliamo parlare con la nostra anima? Vogliamo guarirla? Vogliamo riparare il passato accumulato come dolore dalla nostra anima? Vogliamo costruire un nuovo futuro libero, per la nostra vita?

Basta respirare e ascoltare il proprio cuore in modo consapevole, accurato e amorevole.

Per aggiungere un po' di informazioni utili:

-       Il pranayama e la meditazione con la respirazione vengono utilizzati in molte tradizioni orientali, da quella zen a quella yogica. Un pranayama molto utile e semplice è stato divulgato anche dall’autore americano David Elliott, il libro è “Il guaritore riluttante. Alla ricerca del guaritore che è in noi” edizione Cerchio della Luna

-       Il Respiro Ha viene utilizzato nella cultura Hawaiiana, praticando Ho’oponopono, www.hooponoponoitalia.it

-       Il Respiro Spazzante della ricapitolazione è stato introdotto da Carlos Castaneda, spiegato nei suoi ultimi libri e in dettaglio nel libro Il Passaggio degli Stregoni di Taisha Abelar. Viene spiegato e sperimentato nel nostro ciclo di seminari della Via del Sognare.

-       Heartmath è il metodo sviluppato da Doc Childre, spiegato nel libro La soluzione Heartmath® per trasformare lo stress, leggi anche l’articolo L’Intelligenza del Cuore, nel nostro sito

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